Bonus facciata: di che cosa si tratta?

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Fra i bonus legati alle ristrutturazioni indubbiamente uno dei più interessanti è il Bonus facciata, in vigore dal 2020, che prevede una detrazione del 90% ed è destinato agli interventi che riguardano il decoro architettonico degli edifici. Se ne può usufruire per la ristrutturazione delle facciate di edifici privati, dalle ville ai condomini.

In particolare, questo bonus si può sommare a tutti gli altri già esistenti come l’Ecobonus, il bonus mobili e alle altre detrazioni per ristrutturazioni. È anche possibile cumulare questa agevolazione con il Superbonus 110%, a patto che sia stata effettuata un’accurata rendicontazione per entrambi.

Facciamo dunque un po’ di chiarezza su questa interessante opportunità.

Bonus facciata: in quali casi è possibile usufruirne?

L’agevolazione si può ottenere per gli interventi finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna di edifici esistenti, compresi i lavori di tinteggiatura esterna o anche solo di pulitura.

Possono usufruire del beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, sui balconi oppure su ornamenti e fregi.

Inoltre, per accedere al bonus, gli interventi devono essere svolti su edifici che si trovano nelle zone A e B.

La zona A comprende le porzioni di territorio interessate da agglomerati urbani di carattere storico, ambientale oppure di particolare pregio artistico.

La zona B, invece, include le altre parti del territorio edificate, anche solo parzialmente. Le zone parzialmente edificate sono quelle che hanno un indice di superficie coperta non inferiore al 12,5%.

Non è possibile usufruire dell’agevolazione nel caso in cui la propria abitazione si trovi nella cosiddetta zona C, ovvero in un’area di espansione urbanistica.

Fra le tipologie di interventi non ammesse troviamo i lavori diversi da quelli sugli intonaci e da quelli effettuati sulle facciate rivolte verso l’interno dell’edificio, se queste ultime non sono visibili dalla strada.

Inoltre, non sono agevolabili le spese per la sostituzione di infissi e cancelli né gli interventi sulle superficie confinanti con cavedi, cortili e spazi interni che non siano visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico.

Requisito sostanziale per la agevolabilità dell’intervento è infatti che vi sia un beneficio per il decoro cittadino e che dunque tale intervento possa essere visto dall’esterno.

Bonus facciate detrazione: limite di spesa ed erogazione

A differenza degli altri bonus, la detrazione per la ristrutturazione delle facciate non ha un limite massimo di spesa. È possibile aggiungere questa spesa anche in caso di altri interventi in corso senza il rischio di perdere il bonus: è permesso infatti suddividere le spese tra i vari interventi per ottenere il massimo dall’agevolazione.

L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali dello stesso importo, pari al 90% delle spese sostenute nel 2020 e nel 2021.

Si applicano le medesime regole in vigore per la detrazione per ristrutturazione.

Al tuo fianco per farti ottenere il bonus facciate a Roma

Per ottenere il bonus facciate prima di tutto è necessario effettuare il pagamento tramite il cosiddetto “bonifico parlante”, che è possibile fare anche online. Questo vale solo laddove il beneficiario del bonus sia una persona fisica, non titolare di reddito d’impresa.

Il bonifico parlante è un bonifico nel quale devono risultare una serie di dati, tra cui:

  • la causale del versamento, che menziona la normativa secondo la quale si beneficia dell’agevolazione.
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione.
  • la partita Iva o il codice fiscale della ditta o del professionista che ha effettuato i lavori.
  • il numero di fattura.

È necessario anche presentare comunicazione preventiva all’Asl di competenza, se prevista dalla normativa sulla sicurezza dei cantieri, ma in questo saremo noi a seguirti fase dopo fase.

Inoltre, è indispensabile riportare nella dichiarazione dei redditi, a partire dalla quale si inizierà a godere della detrazione fiscale, i dati catastali dell’immobile sul quale sono stati fatti gli interventi e, nel caso in cui il beneficiario sia il comodatario o il locatario, gli estremi di registrazione dell’atto di comodato o locazione.

Sarà poi molto importante conservare nel tempo le fatture, la ricevuta del bonifico, le abilitazioni amministrative richieste oppure dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (con la data di inizio lavori), il consenso ai lavori (per gli interventi fatti da chi detiene l’immobile), la domanda di accatastamento (per immobili non censiti) ed eventuali ricevute di pagamento dei tributi locali sugli immobili.

Nel caso in cui i lavori comportino anche interventi di efficientamento energetico è necessario conservare anche l’asseverazione, ricevuta di avvenuto invio all’ENEA della scheda descrittiva e l’APE, ovvero l’attestato di prestazione energetica.

Se i lavori vengono svolti sulla facciata di un condominio tutti gli adempimenti del caso devono essere eseguiti e tutti i documenti conservati da un condomino delegato o dall’amministratore di condominio.

Inoltre, in questo caso, è necessario conservare anche la delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e la tabella millesimale.

Speriamo di aver fugato tutti i tuoi dubbi e le tue curiosità in merito a questa agevolazione.

La procedura può sembrare molto complessa, ma per le tue ristrutturazioni a Roma, puoi affidarti a noi: ci occuperemo di tutto ciò che occorre per consentirti di ristrutturare la tua casa nel modo migliore, beneficiando delle detrazioni fiscali.

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